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Oltre 150 persone infette e almeno due morti. È il risultato, sin qui purtroppo parziale, del propagarsi di una infezione di legionella a Warstein in Germania.

Il focolaio, nel Nordreno Vestfalia, è stato identificato in un stabilimento di depurazione delle acque e ha colpito persone di ogni età. Il batterio attacca i polmoni, provoca febbre e stato di spossatezza che può arrivare fino alla morte. Il ceppo sembra particolarmente virulento dato che è composto di almeno 19 batteri differenti. Spiega un portavoce del locale istituto d’igiene: “È il caso più grave al mondo di contagio provocato da fattori ambientali e non da trasmissione da persona a persona. E i contagiati non rischiano di trasmetterlo a loro volta a qualcun altro”.

Il batterio si sarebbe trasmesso per aerosol, ovvero goccioline infette sarebbero entrate in contatto delle persone che si sono ammalate. Quello che non si capisce è come queste persone, e non altre, siano venute in contatte con le acque contaminate, se cioè abbiano bevuto acqua contaminata dal rubinetto oppure si siano ammalate per altre ragioni. Le autorità cercano di non provocare il panico, ma i punti oscuri sono ancora moltissimi.

Fonte: Euronews

La ricerca di metodi efficaci per la risoluzione delle più svariate problematiche, è insita nella natura dell’uomo ed è una delle caratteristiche intellettive che lo differenzia dagli altri animali.

Gli elevati standard igienici raggiunti dalla civiltà moderna, per mezzo soprattutto dello sviluppo tecnologico, hanno permesso l’ottenimento di ottimali condizioni di vita, con conseguente miglioramento ed allungamento della stessa.

In ambito sanitario, per quanto riguarda la lotta alla Legionella, la tecnologia ha contribuito molto  ai successi di contenimento delle infezioni, grazie allo sviluppo di sistemi disinfettanti e di controllo della proliferazione microbica sempre più sofisticati ed efficaci. Tuttavia, la tecnologia è NULLA se non controllata e guidata dall’UOMO.

Mi capita spesso di sentire responsabili della sicurezza affermare con fierezza che “per la Legionella facciamo tutto”. Questo da una parte mi rende felice perché vuol dire che una certa informazione ed attenzione alla problematica è presente ma poi, andando ad indagare a fondo, mi accorgo che effettivamente per la Legionella “fanno di tutto, ma per tenersela”. Mi spiego.

La tecnologia ci ha permesso di avere a disposizione numerose macchine disinfettanti che erogano, in continuo, soluzioni a base di cloro, argento, acqua ossigenata etc.. Tutte metodologie estremamente valide per tenere sotto controllo la proliferazione microbiologica e quindi anche la Legionella. Ma queste sono soluzioni di contenimento. Se l’impianto idrico, in ogni suo elemento (boiler, accumuli di acqua fredda e calda, utenze, rompigetti, tubazioni), non è ben manutenuto e disinfettato, queste soluzioni, spacciate per panacea, sono del tutto inutili.

Avete mai ispezionato un boiler? Un accumulo di acqua fredda tipo cassoni o cisterne? Avete mai svitato un rompigetto? Se non manutenuti, vi accorgerete della presenza di terra, fango, incrostazioni e biofilm: tutti elementi di sviluppo e proliferazione della Legionella.

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Assicurarsi che ci sia un’adeguata quantità di disinfettante nell’acqua è assolutamente inutile se le condizioni sono quelle appena descritte e mostrate.

Inoltre, l’abbattimento delle cariche microbiologiche, soprattutto della Legionella, richiede concentrazioni elevate di disinfettante nelle acque e queste condizioni, sono incompatibili con i parametri di potabilità delle acque destinate al consumo umano (Decreto Legge n. 31 del 2001 e s.m.i.).

La lotta alla Legionella comincia proprio da qui. Tutti gli elementi idrici devono essere oggetto di bonifica, disincrostazione e disinfezione con opere manuali e profonde. I boiler devono essere completamente disincrostati (in particolare la serpentina di scambio termico) ed ogni residuo di fango e terra deve essere asportato. Stessa cosa per gli accumuli dell’acqua fredda. Inoltre, la distribuzione idrica deve essere sottoposta a trattamenti di disinfezione shock, con elevate quantità di antibiofilm e disinfettanti per breve periodo (20 ppm o 50 ppm di cloro libero attivo per 2 ore oppure 1 ora come previsto dalle Linee Guida per la Legionella). Infine, gli elementi distali come i rompigetto devono essere puliti e disinfettati oppure sostituiti.

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Solamente a seguito di un trattamento completo e profondo su ogni elemento idrico (boiler, accumuli acqua fredda e calda, distribuzione idraulica e utenze finali) ha senso installare, sull’impianto, un sistema di disinfezione continuo: bisogna raggiungere la condizione igienica perfetta per poterla mantenere nel tempo.

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