16.06.2015

In concomitanza con Expo 2015, Milano si tinge di sicurezza sul lavoro. L’8 Luglio 2015, infatti, proprio a Milano presso l’ATAhotel Quark, si terrà la nuova edizione del Forum Sicurezza sul Lavoro, organizzato dalla rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro in collaborazione con INFORMA. Firotek, come ogni anno, è partner dell’evento.

Ecco il programma in dettaglio

Programma della giornata

h. 9,00 Registrazione dei partecipanti e Welcome Coffee

Benvenuto e Apertura dei lavori
D.ssa Francesca Mariani, Responsabile rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro

h. 10,00 – 11,30 
TAVOLA ROTONDA

La Sicurezza sul Lavoro dopo il Jobs Act: semplificazione e razionalizzazione del TU
Coordina l’Avvocato Lorenzo Fantini, esperto in politiche della prevenzione

Interverranno:

  • Ing. Giuseppe Piegari, Presidente Commissione per gli Interpelli, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
  • Ing. Ester Rotoli, Direttore Centrale Prevenzione, Inail
  • Prof. Francesco Bacchini, Prof. di Diritto del Lavoro presso la Facoltà di Economia dell’Università Milano-Bicocca
  • Avv. Pierpaolo Masciocchi, Direttore Area Ambiente Innovazione e Utilities, Confcommercio
  • Dott. Simone Cencetti, Head of Environment, Health and Safety Manufacturing EMEA and Global Coordination Fiat Chrysler Automobiles Italy S.p.A.

h. 11,45 – 12,55 Workshop tecnici

h. 13,00 – 14,30 Quick lunch

h. 14,30 – 15,00 Workshop tecnici

h. 15,15 – 16,15
Il futuro della prevenzione nei luoghi di lavoro
A cura di Assosistema: Coordinatore D.ssa Patrizia Ferri, Segretario Generale Assosistema – Confindustria

h. 16,15 – 17,15
Analisi di un caso giudiziario
A cura dell’Istituto Informa

Interverranno:

  • Dott. Walter Saresella, Presidente Sezione XI Civile Tribunale Milano
  • Avv. Lorenzo Fantini, Consulente esperto in politiche della prevenzione
  • Dott. Marco Morone, SPSAL ASL Milano

QUESITI DEI PARTECIPANTI

h. 17,30 Chiusura dei lavori

Per registrarsi o per maggiori informazioni visita il sito

http://www.forumsicurezzalavoro.it

Linee guida Legionella 2015 per la prevenzione ed il controllo della legionellosi. I punti principali.

Indubbiamente molto attese da tutti gli operatori del settore sono state approvate, nella seduta del 7 maggio 2015 della conferenza Stato-Regioni, le nuove “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”.

Finalmente un testo che può fare chiarezza: oltre all’inserimento di molte situazioni e alla definizione specifica di vari contesti, in queste linee guida si intende riunire in un unico documento tutte le indicazioni riportate precedentemente nelle linee guida nazionali e varie normative:

– Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, pubblicate in G.U. del 5 maggio 2000.

– Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali (G.U. n. 28 del 4 febbraio 2005).

– Linee guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi (G.U. n. 29 del 5 febbraio 2005).

L’aggiornamento è stato eseguito alla luce delle nuove conoscenze scientifiche, con l’ausilio dell’Istituto Superiore di Sanità e di figure istituzionali esperte nel settore.

La base di partenza del documento poggia sulla più aggiornata e corrente letteratura scientifica internazionale, nonché su quanto riportato nelle linee guida prodotte a livello mondiale (OMS) e europeo (EWGLI – ECDC), aggiungendo al tutto anche procedure ed evidenze applicate a livello regionale.

Tre le principali novità nelle Linee Guida Legionella 2015:

1. Estrema rilevanza della valutazione del rischio ed estensione della sua redazione indifferentemente a tutte le strutture.

2. Misure da adottare in fase di progettazione e realizzazione degli edifici.

3. Distinzione di diversi casi e di differenti livelli di inquinamento da Legionella con relative differenti misure da porre in essere.

Cerchiamo di capire nello specifico cosa cambia e cosa c’è di nuovo.

– Estensione della Valutazione del Rischio come descritto nel documento ” Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali” indifferentemente a tutte le strutture, sia civili che industriali nelle quali siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi.

Inoltre si specifica come:

– Valutare il rischio
– Gestire il rischio
– Comunicare il rischio

Differentemente in strutture turistico ricettive, strutture termali, strutture sanitarie.

La tabella recante i tipi di interventi in relazione alla concentrazione di Legionella, originariamente una e valida per tutti i casi, cambia radicalmente, più esattamente ne viene redatta una specifica per ogni seguente caso:

– Siti generici con impianti a rischio.

– Impianti di raffreddamento a torri evaporative
o condensatori evaporativi.

– Vasche per idromassaggio.

– Strutture nosocomiali/sanitarie.

Nelle tabelle sopra citate, recanti gli interventi in relazione alla concentrazione di Legionella vengono introdotte, in alcuni intervalli di concentrazione, delle discriminanti in base alla percentuale di campioni positivi o meno al batterio, individuando a seconda dei casi interventi differenti.

Un peso importante è attribuito alla fase di progettazione e realizzazione degli impianti come metodo di controllo e prevenzione, specificamente per impianti idrico sanitari, impianti aeraulici e impianti di raffreddamento con torri o condensatori evaporativi. in ogni tipologia è dettagliatamente descritta la gestione.

Si da rilievo all’indicazione, già adottata da molto tempo in altri paesi europei e in qualche caso locale in Italia, all’istituzione un catasto delle torri di raffreddamento ad umido e dei condensatori evaporativi esistenti, da creare mediante notifica da parte dei responsabili degli impianti di raffreddamento.

E’ dato molto rilievo al rischio legionellosi associato ad attività professionale, obbligando il datore di lavoro delle attività elencate nelle linee guida a redigere a valutazione del rischio specifica per la Legionella.

Maggiori dettagli sulla virulenza del batterio in relazione alla fase ed al luogo di crescita.

Conferma dell’analisi con metodo colturale, l’analisi in qPCR, contrariamente a quanto atteso, non è validata ma viene indicata come vantaggiosa per una rapida analisi di numerosi campioni in siti probabilmente associati ad un caso o ad un cluster di legionellosi, potendo in tempi brevi escludere i siti negativi ed identificare quelli positivi.

Si sostituisce l’allegato per i campionamenti di matrici ambientali per la ricerca di Legionella delle linee guida del 2000 con un nuovo recante maggiori specificità e maggiori indicazioni.

Vengono aggiornati i metodi di prevenzione e controllo del sistema idrico inserendo nel capitolo con nuove evidenze scientifiche. In realtà per questo argomento c’era molta attesa per la validazione di qualche nuova metodica, in compenso sono chiaramente indicati vantaggi, svantaggi e procedure operative per tutti i casi.

Le variazioni sono state molte, sono stati aggiunti casi e situazioni, il documento è completo e preciso, di conseguenza il lavoro da fare per gli operatori del settore sarà molto. Non dobbiamo credere che questo testo sia il punto di arrivo del problema, dobbiamo sempre avere un occhio sulle novità scientifiche non dimenticando che la specificità del singolo caso va analizzata correttamente perché spesso è lì che risiede la soluzione.

Oggi ancor più di ieri, alla luce di queste nuove linee guida legionella 2015, ogni responsabile di struttura che vuole risolvere la problematica in oggetto deve obbligatoriamente rivolgersi a personale qualificato, tecnici preparati e aziende con comprovata esperienza nel settore.
Noi di Firotek offriamo il nostro protocollo Legionella completo di valutazione, gestione e trattamenti sul Rischio Legionella.

Per richiedere assistenza specifica chiamaci ora al Numero Verde 800 300 496 oppure inviaci una mail a info@firotek.it

29.04.2015

Si è appena conclusa la IV edizione della nostra partita di beneficenza SolidAria, dove abbiamo messo in campo il nostro affetto e il nostro cuore per l’ANMIL, Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro.

Grazie a questa manifestazione abbiamo potuto sensibilizzare i più giovani alla materia della Sicurezza sul Lavoro.

Stiamo per rinnovare completamente il nostro sito internet, rendendolo ancora più moderno ed efficiente.

Nel mese di Luglio saremo impegnati col Forum Sicurezza sul Lavoro organizzato da EPC.

Tante grandi novità in arrivo.. 😉

Stay Tuned!

Team Firotek

L’amianto è un materiale utilizzato in enormi quantità nei secoli scorsi, ma per i suoi effetti dannosi sulla salute umana, nel 1992 è stato dichiarato fuori legge nel nostro Paese e a partire dal 1993 ne è stata vietata l’importazione, l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione.

Siamo nel 2015, dunque sono trascorsi oltre vent’anni, eppure sono ancora presenti tonnellate di questo materiale nell’ambiente.

Il termine “amianto” deriva dal greco amiantos: incorruttibile e viene utilizzato per indicare la forma fibrosa di alcuni minerali, che in passato sono stati sfruttati commercialmente per le loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche. Chiamato anche “asbesto”, l’amianto è virtualmente indistruttibile, in quanto resiste al fuoco ed al calore, agli agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura. E’ tanto flessibile che può essere filato o tessuto, e tuttavia ha un’elevatissima resistenza alla trazione. Ha capacità fonoassorbenti ed è un buon isolante elettrico. I minerali si presentano sotto forma di fibre allungate, ne esistono diversi tipi, fra cui i più utilizzati nel tempo sono stati:

  • Crisotilo (dal greco “fibra d’oro”);
  • Crocidolite (dal greco “fiocco di lana”);
  • Amosite (derivante dall’acronimo di “Asbestos Mines of South Africa”.

In particolare le fibre di crisotilo sono centinaia di volte più sottili di un capello, ed essendo così sottili e invisibili ad occhio nudo, si disperdono con estrema facilità nell’ambiente sotto forma di polvere venendo inalate senza problemi e condotte nei polmoni.

Nel corso del tempo questo materiale ha avuto diversi utilizzi: i Romani lo usavano per le cremazioni e per formare il lucignolo delle lampade votive; gli alchimisti lo chiamavano “lana di salamandra”, per la sua resistenza al fuoco. Alla fine dell’800, Era del vapore, veniva utilizzato per l’elevata resistenza al calore, al vapore e alla pressione per le guarnizioni, tessuti e materiali di coibentazione.

Nel 1912 due ingegneri italiani misero a punto la prima macchina produttrice di cemento-amianto e già negli anni ’60 si trovavano in commercio oltre 3.000 prodotti contenenti amianto: edilizia, navi, vagoni ferroviari, guarnizioni di ricambio per motori, tubi per acquedotti e fognature, canne fumarie, serbatoi per l’acqua, freni per auto, guanti di protezione, tessuti ignifughi, corde e schermi.

Nonostante ci fossero sospetti sulla sua cancerogenicità già nel 1930, comprovati successivamente da studi scientifici, solo nel 1992 con la legge n. 257 è stata regolamentata per la prima volta qualsiasi attività di commercializzazione, utilizzo e smaltimento sul territorio nazionale. Nello stesso anno è stata istituita la Commissione nazionale amianto insediata presso il Ministero della Salute, con lo scopo di svolgere attività di ricerca sul trattamento dell’amianto in fase di bonifica e di redigere documenti-guida sulla valutazione, il contenimento e l’eliminazione di materiali contenenti asbesto.

In Italia è stata stimata attualmente una presenza di coperture in fibrocemento pari  a 32 milioni di tonnellate, che con il tempo e l’azione usurante degli agenti atmosferici, tendono a sfaldarsi in microparticelle inalabili. La popolazione esposta è di circa sei milioni e secondo l’Istituto Superiore di Sanità nelle zone contaminate si registrano casi di tumore quattro volte maggiori rispetto alla media nazionale, con un picco di mortalità per mesotelioma pleurico previsto nel 2025.

Le aree a rischio si possono bonificare mediante incapsulamento, confinamento e rimozione, volgendosi a ditte specializzate e certificate. La rimozione è sicuramente la procedura che assicura l’eliminazione del problema, va eseguita bagnando la superficie per evitare che le fibre liberate si disperdano nell’ambiente. Una volta rimossa, va immediatamente imballata e sigillata per lo smaltimento.

Purtroppo i costi per liberarsi da questo temuto nemico sono ancora ingenti e per incentivarne l’eliminazione, nella Legge di Stabilità 2015 varata dal nostro governo, è stata confermata la detrazione fiscale del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia e bonifica amianto, sostenute fino al 31 dicembre 2015.

A seguito dei casi di Casale Monferrato, dell’ILVA di Taranto e dei tanti operai dei cantieri navali della Fincantieri di Genova, tutti siti in cui si è registrato un tasso di mortalità impressionante  per cancro al polmone, mesotelioma e asbestosi, sono stati presi dei provvedimenti a  livello di prestazioni pensionistiche e benefici previdenziali, per cui i lavoratori che sono stati esposti all’amianto per un periodo superiore a dieci anni, a concentrazioni superiori ai limiti di legge e attualmente in mobilità, possono accedere alla pensione anticipata avendo ottenuto però il relativo riconoscimento da parte di un giudice; possono ottenere dunque la maggiorazione del riconoscimento ai fini pensionistici, così come previsto prima della riforma del 2003.

Il fatto più allarmante e grave però è che in un’ottica di miglioramento e risoluzione del problema a livello nazionale, secondo una denuncia fatta dall’Osservatorio nazionale sull’amianto (Ona) alla commissione Lavoro del Senato, l’Italia sembrerebbe continuare ad importare amianto. Appresa la notizia dell’indagine conoscitiva del pm Raffaele Guariniello della Procura della Repubblica di Torino in ordine alla problematica amianto spesso presente nei prodotti di importazione dall’India e dalla Cina, l’Ona ha depositato agli atti in commissione “un documento che dimostra come agli enti ufficiali dello Stato indiano risulti importazione di amianto in Italia”, spiega la onlus.

“L’Ona ritiene che il problema amianto non possa essere affrontato solo con misure giudiziarie e previdenziali – si legge in una nota della onlus- anche perché le prime sono inefficaci in termini di tutela della salute, le seconde altrettanto e per di più tutte dispendiose, e anzi, l’economia in corso determinerà nei prossimi decenni un aumento esponenziale di spesa pubblica per la previdenza e l’assistenza, anche sanitaria.

Nonostante questo materiale sia messo al bando in oltre 50 nazioni, è ancora molto attiva la sua produzione e l’uso in particolare in Paesi come la Russia, che ne è il primo produttore, seguito da Cina, Kazakhistan, Brasile, Canada, Colombia e Zimbabwe e numerosi altri Paesi in via di sviluppo e poveri. Anche negli Stati Uniti d’America, nonostante il suo utilizzo sia fortemente diminuito rispetto ai decenni passati, l’amianto non è proibito.

La Cina in assoluto è il maggiore consumatore di amianto, oltre che massiccio produttore: si stima siano in funzione circa una trentina di miniere di asbesto, con una produzione di centinaia di migliaia di tonnellate l’anno e più di un milione di lavoratori che lo trattano quotidianamente.

Il Brasile attualmente rappresenta l’”Eldorado” dell’amianto, ove dal 1960 ad oggi si è passati da un consumo di circa 27.000 a 185.000 tonnellate. In Colombia invece c’è stato un andamento sinusoidale nei consumi nel tempo, con aumento intorno al 1985, un successivo decremento e un nuovo aumento dal 2009. In Cile, Argentina, Uruguay e Onduras è stato messo al bando, mentre in Brasile non c’è una normativa nazionale, per cui solo negli ultimi anni sono state adottate delle proibizioni in alcuni stati tra i quali quello di San Paolo e Rio de Janeiro.

Le aziende del luogo si difendono asserendo che il loro amianto non fa male, è crisotilo ed è diverso da quello italiano. Naturalmente queste affermazioni sono state smentite da studi scientifici, ma intanto decine di migliaia di brasiliani si ammalano di mesotelioma da amianto e molte altre malattie correlate.

In India i lavoratori, spesso donne, non godono di tutele e maneggiano senza alcuna protezione le micidiali fibre di crisotilo, andando incontro ad una sicura malattia. L’International Ban Asbestos Secretariat (IBAS) si batte per la messa al bando dell’amianto in tutto il mondo e nel 2008 ha pubblicato un report intitolato “India’s Asbestos Time Bomb”, in cui si stima nei prossimi anni una crescita vertiginosa delle malattie polmonari. L’amianto è una vera e propria bomba a orologeria anche in altri Paesi come Pakistan, Thailandia e Vietnam, ove spesso le piccole cave di estrazione sono disperse sul territorio e spesso sono adiacenti ai centri abitati.

La speranza per i prossimi anni è che gli interessi economici possano pesare meno rispetto alle vite umane; il mondo ha bisogno di persone che lavorano per poter andare avanti, per cui è importantissimo tutelarne la salute.

Di amianto si muore, possiamo chiamarlo come vogliamo, crisotilo, crocidolite, amosite, eternit, ma il risultato è sempre lo stesso: può ucciderti.

24.02.2015
Il carnevale ci ha salutati e noi di Firotek siamo pronti per i prossimi eventi che ci attendono. Abbiamo programmato diversi appuntamenti importanti per questo 2015, fra i quali spiccano eventi di confronto in materia Sicurezza sul Lavoro.

Il prossimo 19 Marzo saremo a Gubbio al Park Hotel dei Cappuccini per un nuovo appuntamento con il Safety & Security Forum, un’occasione unica per aggiornarsi e confrontarsi con le figure professionali che seguono la sicurezza nelle aziende.

Stiamo inoltre preparando la nuova edizione della partita SolidAria, il nostro evento di beneficenza, dove il calcio unisce e aiuta nella sensibilizzazione dei temi importanti per lo sviluppo del nostro paese.

A Luglio saremo invece a Milano con un nuovo appuntamento targato Epc, il Safety Forum  2015 dove presenteremo tutti i nostri servizi di bonifica e analisi.

Rimanete in contatto con noi per aggiornamenti e per ottenere gli inviti a tutti questi eventi!

Stay tuned!

Team Firotek

7.01.2015

L’Epifania tutte le feste si porta via! Anche questo 2015 è arrivato, e tutto lo staff Firotek, riposato da queste piacevoli vacanze, è rientrato a pieno ritmo.

Abbiamo in programma molti eventi per questo 2015, tornate a trovarci per tutte le info!

I nostri uffici sono regolarmente aperti e siamo a disposizione per qualunque informazione.

Stay Tuned

Team Firotek