La ricerca di metodi efficaci per la risoluzione delle più svariate problematiche, è insita nella natura dell’uomo ed è una delle caratteristiche intellettive che lo differenzia dagli altri animali.

Gli elevati standard igienici raggiunti dalla civiltà moderna, per mezzo soprattutto dello sviluppo tecnologico, hanno permesso l’ottenimento di ottimali condizioni di vita, con conseguente miglioramento ed allungamento della stessa.

In ambito sanitario, per quanto riguarda la lotta alla Legionella, la tecnologia ha contribuito molto  ai successi di contenimento delle infezioni, grazie allo sviluppo di sistemi disinfettanti e di controllo della proliferazione microbica sempre più sofisticati ed efficaci. Tuttavia, la tecnologia è NULLA se non controllata e guidata dall’UOMO.

Mi capita spesso di sentire responsabili della sicurezza affermare con fierezza che “per la Legionella facciamo tutto”. Questo da una parte mi rende felice perché vuol dire che una certa informazione ed attenzione alla problematica è presente ma poi, andando ad indagare a fondo, mi accorgo che effettivamente per la Legionella “fanno di tutto, ma per tenersela”. Mi spiego.

La tecnologia ci ha permesso di avere a disposizione numerose macchine disinfettanti che erogano, in continuo, soluzioni a base di cloro, argento, acqua ossigenata etc.. Tutte metodologie estremamente valide per tenere sotto controllo la proliferazione microbiologica e quindi anche la Legionella. Ma queste sono soluzioni di contenimento. Se l’impianto idrico, in ogni suo elemento (boiler, accumuli di acqua fredda e calda, utenze, rompigetti, tubazioni), non è ben manutenuto e disinfettato, queste soluzioni, spacciate per panacea, sono del tutto inutili.

Avete mai ispezionato un boiler? Un accumulo di acqua fredda tipo cassoni o cisterne? Avete mai svitato un rompigetto? Se non manutenuti, vi accorgerete della presenza di terra, fango, incrostazioni e biofilm: tutti elementi di sviluppo e proliferazione della Legionella.

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Assicurarsi che ci sia un’adeguata quantità di disinfettante nell’acqua è assolutamente inutile se le condizioni sono quelle appena descritte e mostrate.

Inoltre, l’abbattimento delle cariche microbiologiche, soprattutto della Legionella, richiede concentrazioni elevate di disinfettante nelle acque e queste condizioni, sono incompatibili con i parametri di potabilità delle acque destinate al consumo umano (Decreto Legge n. 31 del 2001 e s.m.i.).

La lotta alla Legionella comincia proprio da qui. Tutti gli elementi idrici devono essere oggetto di bonifica, disincrostazione e disinfezione con opere manuali e profonde. I boiler devono essere completamente disincrostati (in particolare la serpentina di scambio termico) ed ogni residuo di fango e terra deve essere asportato. Stessa cosa per gli accumuli dell’acqua fredda. Inoltre, la distribuzione idrica deve essere sottoposta a trattamenti di disinfezione shock, con elevate quantità di antibiofilm e disinfettanti per breve periodo (20 ppm o 50 ppm di cloro libero attivo per 2 ore oppure 1 ora come previsto dalle Linee Guida per la Legionella). Infine, gli elementi distali come i rompigetto devono essere puliti e disinfettati oppure sostituiti.

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Solamente a seguito di un trattamento completo e profondo su ogni elemento idrico (boiler, accumuli acqua fredda e calda, distribuzione idraulica e utenze finali) ha senso installare, sull’impianto, un sistema di disinfezione continuo: bisogna raggiungere la condizione igienica perfetta per poterla mantenere nel tempo.

Clicca qui per vedere i nostri interventi di bonifica legionella

8.03.2013

In occasione della festa della Donna vogliamo dedicare questa poesia a tutte voi 🙂

Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

 

Alda Merini

 

Rapallo. Una contaminazione da Legionella riscontrata nell’impianto idrico dell’ospedale di Rapallo. La Asl 4, per evitare allarmi ingiustificati nella popolazione, precisa che “la possibile presenza di Legionella pneumophila negli impianti idrici degli ospedali è un problema noto e sempre sorvegliato mediante verifiche periodiche, in ottemperanza a disposizioni normative (Linee Guida Ministero Salute 2012)”.

Proprio la sorveglianza presso l’ospedale di Rapallo ha permesso di rilevare un livello di contaminazione superiore al livello di attenzione. “Sono state immediatamente attivate le procedure standard atte a salvaguardare la salute dei pazienti e degli operatori e a ripristinare le condizioni idriche ottimali ai punti di erogazione – spiega la Asl – Al momento si procede a trattamenti termici al fine di ridurre la contaminazione, e a breve verrà sostituito un componente dell’impianto di riscaldamento idrico”.

Gli interventi vengono effettuati dalla ditta responsabile della manutenzione del sistema, in collaborazione con la S.C. Gestione Tecnica Aziendale. “Non appena conclusi questi interventi, verificato l’effettivo ripristino della piena funzionalità del sistema, verranno revocate le precauzioni assistenziali attualmente in vigore”, conclude la Asl4.

Fonte: Genova24

Nei giorni scorsi sono state siglate le nuove Linee Guida Accordo Stato Regioni 2013, che regolamentano le procedure operative per la valutazione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria.

Un edificio con un impianto aeraulico sporco può essere definito “malato” e può provocare la comparsa di sintomatologie come mal di testa, astenia, bruciore agli occhi o irritazioni a carico delle vie respiratorie degli individui che vi alloggiano per tempi più o meno prolungati, che scompaiono allontanandosi dallo stesso (Sick Building Syndrome), oppure in casi più gravi può condurre a patologie come legionellosi, asma bronchiale o alveolite allergica (Building Related Illness).

Nell’articolo 64 del D. Lgs. 81/08 è fatto obbligo al datore di lavoro di provvedere alla regolare manutenzione e pulizia degli impianti suddetti, nel nuovo Accordo Stato Regioni vengono fornite indicazioni chiare e pratiche ai datori di lavoro e ai responsabili della sicurezza per eseguire una corretta valutazione dei rischi e riuscendo nel contempo a programmare gli interventi di manutenzione sugli impianti aeraulici, mediante l’utilizzo di un registro degli interventi effettuati sugli impianti nel tempo, unito ai rapporti di lavoro delle ispezioni visive e tecniche effettuate, come già previsto dalle precedenti Linee Guida del 2006 ma poco applicato sinora.

Firotek è pioniera in materia di sicurezza, perché da oltre 20 anni si adopera promuovendo monitoraggi ambientali che comprendono ispezioni visive, tecniche e campionamenti microbiologici dell’aria in uscita dalle bocchette e di superficie all’interno delle UTA e dei canali aeraulici (Sanificazione canali aria). Oltre al rispetto delle Linee Guida del 2006, Firotek presta particolare attenzione alle Linee Guida AICARR 2005 per la manutenzione degli impianti di climatizzazione, unendo il miglioramento delle prestazioni al risparmio energetico che gli impianti ottengono quando bonificati. Oggetto di indagine e intervento sulle UTA sono tutte le componenti interne per valutarne la presenza di possibili cause di proliferazione di muffe e batteri. All’interno delle canalizzazioni vengono eseguite analisi quantitative del particolato sedimentato e si verifica l’eventuale presenza di coibentazioni interne sgretolata che può andare in circolo negli ambienti. Vengono svolte per completezza indagini microclimatiche, Temperatura, Umidità Relativa e Velocità dell’Aria, all’interno degli ambienti in modo da raccogliere il maggior numero di dati possibile e mostrare un quadro completo della situazione, per poi fornire al cliente anche la soluzione operativa qualora si evidenziasse la necessità di intervenire concretamente per assicurare un livello igienico sanitario adeguato all’impianto aeraulico.

Sempre nel rispetto delle normative, Firotek fa riferimento alle Linee Guida Trento e Bolzano per la prevenzione e controllo Legionellosi del 2000 (Scarica le linee guida), per cui ogni qualvolta durante i monitoraggi viene riscontrata la presenza di acqua nelle vasche di umidificazione o ovunque ci sia ristagno, vengono prelevati dei campioni per valutare la presenza/assenza di Legionella, un batterio naturalmente presente nelle acque naturali che può condurre alla morte nei casi più gravi. Firotek applica profilassi anti-Legionella a tutti gli impianti che hanno a che fare con le acque e che sviluppano vapore, attraverso il quale il batterio viene veicolato ai polmoni. Dunque sono oggetto di lavaggi chimici, defanganti, disincrostanti e di disinfezione i serbatoi di accumulo acqua, i boiler, le torri evaporative e gli impianti idrici degli stabili, interventi tutti finalizzati all’eliminazione di proliferazioni e al mantenimento delle condizioni igieniche raggiunte. Al termine delle indagini tutto il materiale raccolto, analitico, illustrativo e tecnico, viene consegnato ai datori di lavoro o ai responsabili della sicurezza ed insieme viene valutata una strategia da mettere in pratica per assicurare un ambiente di lavoro salubre e confortevole.

 

Accordo stato regioni
Scarica l’accordo Stato Regioni in PDF

 

Bibliografia:

Decreto Legislativo n. 81 del 2008 e successive modifiche integrative;
Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione 2006;
Linee guida AICARR sulla manutenzione degli impianti aeraulici 2005;
Linee guida Legionella Trento Bolzano 2000.

Si sente sempre più parlare di “Sicurezza sul lavoro”, ma spesso mi rendo conto che è ancora un argomento quasi del tutto sottovalutato o affrontato con superficialità.

Dal 2008 è entrato in vigore il famoso Decreto Legislativo 81/08, che tratta in maniera più o meno esaustiva tutte le procedure da adottare in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, da parte degli stessi e dei datori di lavoro, nonché degli RSPP.

Eppure ancora sento parlare della “626”! Da far rabbrividire…

E’ in questi casi che comprendo quanto sia totalmente messo da parte il D. Lgs. 81/08, perché molti non sanno neanche cosa significano quelle cifre! Figuriamoci se poi si sappia delle successive modifiche ad esso apportate!

Come disse un tale “ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”!

Recandomi sui vari cantieri di lavoro, ho potuto osservare addetti alla manutenzione che lavorano con estrema naturalezza e tranquillità sugli impianti senza guanti, senza mascherine, senza caschi, che maneggiano coibentazioni sfaldate ignari dei pericolosi rischi che corrono inalando micro particelle di lana di vetro o di roccia e rispondono con una risatina quando glielo si fa notare.

Questo da un lato mi rammarica, perché è vero che il lavoro concreto si fa con le mani, ma se con il cervello troviamo il modo di faticare meno, con lo stesso cervello dovremmo riuscire anche a capire come si può fare tutto riducendo il rischio di incidenti; d’altro canto però mi fa rabbia il disinteresse dei datori di lavoro e dei responsabili della sicurezza, che non si adoperano finchè non arriva un controllo della ASL ad imporre la messa in atto delle norme di sicurezza e nella migliore delle ipotesi a multarli, perché molti non sanno che si può essere condannati anche penalmente con il carcere!

Sicurezza vuol dire VITA!

Noi ci prendiamo cura della vita e siamo felici di vedere che ai nostri seminari tecnici i partecipanti non approfittino dell’aula e delle luci soffuse per schiacciare un pisolino! Siamo fieri di rispondere alle domande dei consulenti della sicurezza e degli RSPP, che spesso si lamentano di non essere ascoltati o non presi abbastanza in considerazione dai loro superiori. Il loro lavoro si riduce semplicemente alla compilazione di un Documento di Valutazione dei Rischi e dunque in un fascicolo si racchiude la sicurezza di numerose persone.

Ho assistito anche a più episodi in cui l’RSPP veniva schernito dai lavoratori che consideravano le ore di corso una perdita di tempo.

Poi però facciamo proteste in piazza e commemorazioni per incidenti eclatanti, che fanno eco, dovuti a negligenza e sottovalutazioni da parte di tutti, nessuno escluso!

Fare sicurezza implica un costo per le aziende già alle prese con la crisi più forte dell’ultimo dopoguerra, ma perché non comprendere che la vita delle persone ne ha uno inestimabile?

Ce ne sono alcune che fanno meno del minimo indispensabile attualmente, pur essendo consapevoli che in sede di controllo possono rischiare moltissimo, ma devono pensare a salvare il lavoro e i numeri, “sperando che non succeda niente” rispondono congedandoti dall’incontro.

Esistono realtà completamente diverse, aziende che si pregiano di responsabili della sicurezza validissimi, incisivi ed efficienti, che riescono a fare veramente sicurezza, che impartiscono corsi di formazione interni, si aggiornano e si adoperano perché le persone siano al primo posto e dopo vengano i fatturati.

Esempi come questi sono ancora troppo pochi e troppo poche le aziende che aspirano ad assurgere al loro stato, ma confido che possano crescere sempre più in numero nel prossimo futuro e da parte nostra assicuriamo il massimo impegno perché possiamo essere un punto di riferimento e offrire una soluzione alle diverse problematiche che si possono presentare per la sicurezza di tutti!

Bergamo, 14 feb. – A meno di due mesi dalla sua apertura il nuovo ospedale di Bergamo sta gia’ facendo registrare gravi problemi. L’ultimo, il piu’ grave, e’ rappresentato dal fatto che in alcuni ambienti della Terapia intensiva e’ stata rilevata la presenza dell’aspergillo, un fungo capace di provocare gravi infezioni alle vie respiratorie. La scoperta e’ stata fatta durante alcuni controlli eseguiti in seguito alla morte di quattro pazienti. Ma il nesso di cause ed effetto tra la presenza del fungo e i decessi deve ancora essere accertato. Sui pazienti, tutti arrivati in ospedale in condizioni gia’ critiche, e’ stata rilevata la presenza dell’aspergillo, anche se non in forma invasiva. E comunque sarebbe potuto essere presente ancora prima di arrivare in ospedale. Gli accertamenti sono in corso.
Secondo gli accertamenti pare che alcuni filtri dell’aria nelle sale di Terapia intensiva non fossero a norma. Sono cosi’ iniziati i lavori per la sostituzione dei filtri, la bonifica e la sanificazione complessiva dell’area interessata, tra Terapia intensiva e Rianimazione.

(fonte: AGI)

14.02.2013 Buon San Valentino a tutti voi!

Oggi è una giornata speciale per tutti gli innamorati, e noi vogliamo augurare Continua a leggere

In occasione del nostro nuovo sito ecco lo spot Firotek.

8.02.2013

Siamo online con il nostro nuovo sito internet! Abbiamo voluto creare un sito ancora più User Friendly e piacevole graficamente, puntando su contenuti semplici ma esaustivi.
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Firotek staff